Il ritmo frenetico della vita moderna, con il lavoro, la famiglia e la molteplicità degli impegni, ha notevolmente cambiato il nostro stile di vita e, non di meno, le nostre
abitudini alimentari, facendoci assumere sempre più spesso dei comportamenti errati che non influiscono di sicuro positivamente sulla nostra salute e sul nostro benessere: la spesa non si fa più al vecchio mercato rionale ma si opta piuttosto per i grossi supermercati, decisamente più comodi con i loro flessibili orari di apertura ma che purtroppo non ci garantiscono sempre la stessa freschezza in alcuni prodotti.

Anche il
tempo dedicato ai fornelli si è ridotto notevolmente: un pasto "mordi e fuggi" fuori casa o, come alternativa, l'utilizzo di cibi precotti e pronti in cinque minuti, oggetto di un vero e proprio boom di acquisti! Pratici senz'altro: riducono i tempi e la fatica nella preparazione, ma al contempo anche i valori nutrizionali, energetici e di genuinità.
Come se non bastasse, il martellante lavoro dei
mass-media che ci propina modelli di bellezza e perfezione a tutti i costi, fa il resto: magro è sinonimo di bello, e per raggiungere quest'obiettivo optiamo sempre più all'acquisto dei cosiddetti prodotti "light" e dei surrogati di
grassi e
dolcificanti (perché a basso contenuto calorico).
Prodotti che una
pubblicità sovente
ingannevole ci propina, ma che non sono in realtà così benefici come ci vogliono far credere al fine di una sana alimentazione... un esempio è dato dalla margarina, un grasso che si vuol far passare per "leggero" perché definito "vegetale": peccato che in realtà sia un grasso solido prodotto industrialmente tramite un processo chimico detto di idrogenazione che lo rende di gran lunga più dannoso rispetto a quello presente nel burro.
Ormai il
mercato alimentare è dominato dall'
industria chimica e dall'
ingegneria genetica. Purtroppo, l'industrializzazione del settore ed il progressivo abbandono delle tecniche agricole tradizionali generano dei prodotti sempre più lavorati e sottoposti quindi a trasformazioni che li rendono sempre più artificiali e privi dei loro originari valori nutrizionali.

Ma siamo veramente
consapevoli di ciò che portiamo sulla nostra tavola? Facciamo qualche esempio:
lo sapevate che la giusta consistenza e la piacevolezza del gusto di molti prodotti spesso e' ottenuta attraverso l'utilizzo di
additivi e coloranti? I cosiddetti formaggi da spalmare, ad esempio, spesso sono il prodotto di formaggi fusi dalla qualità più scadente, la cui spalmabilità viene favorita appunto dall'aggiunta di fosfati; e l'aspetto di un'aranciata dal colore molto intenso, che potrebbe far pensare al contenuto di molte arance e poca acqua, è spesso manipolato dalla presenza di coloranti, che ne ottimizzano l'immagine ma la non la qualità!
A causa dei metodi di allevamento intensivo anche le proprietà della carne e degli insaccati non sono più quelle di una volta; gli
animali, spesso stipati in spazi molto ristretti, vengono necessariamente
sottoposti alla somministrazione di medicinali quali antibiotici, psicofarmaci ed ormoni per combattere le epidemie, lo stress e favorire il loro ingrassamento.
E per quanto riguarda
frutta e verdura? Grazie alle moderne tecnologie ed alla sempre più massiccia importazione dai paesi fuori dall'Unione Europea, nei mercati è presente ormai praticamente tutto l'anno qualsiasi tipo di frutta o verdura si desideri: frutta e verdura coltivata in Italia all'interno di serre (con l'utilizzo purtroppo di
sostanze chimiche indispensabili per poterne garantire il prodotto finale) o, in alternativa, fornitaci da Paesi in cui sono notevoli le lacune in materia di regolamentazione nell'ambito di tutto il processo produttivo, Paesi dove di fatto è permesso l'uso di
sostanze tossiche e pertanto nocive al nostro organismo.
In virtù di quanto detto, se veramente teniamo alla nostra salute ed al nostro benessere, ecco
qualche consiglio:
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facciamo la spesa senza farci influenzare troppo dai messaggi pubblicitari, finalizzati solo a scopi prettamente economici e di marketing.
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Prima di acquistare un prodotto leggiamone sempre attentamente l'
etichetta, una sorta di carta d'identità che ci fornisce tutte le informazioni necessarie, compreso il suo valore alimentare e nutrizionale, e che ci permette di fare un raffronto tra le diverse marche presenti. E così, se optiamo ad esempio per uova provenienti da galline allevate in maniera non intensiva, evitiamo senz'altro di assumere insieme ad una "omelette" anche una piccola dose di medicinali! E se tra gli ingredienti leggiamo "
grassi idrogenati", optiamo per il prodotto che dichiara invece la presenza di "burro" od "olio di oliva"! Se poi una bibita o un dolce vengono definiti dietetici perché privi di zuccheri, leggiamone attentamente la composizione, perché per essere altrettanto gradevoli devono contenere necessariamente dei
dolcificanti artificiali sicuramente più dannosi dello zucchero!
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Prediligiamo maggiormente il consumo di pesce e limitiamo invece quello della carne (specie di alcune parti quali il fegato ed i reni, poiché è proprio nelle interiora che si depositano maggiormente i residui dei metalli pesanti presenti nei mangimi) e degli insaccati (preferendo comunque quelli privi di alcuni additivi come i polifosfati ed il glutammato).
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Orientiamoci nell'acquisto di frutta e verdura di stagione e prodotta in Italia, per garantirci prodotti il più possibile naturali (la stagionalità implica l'impiego di meno conservanti) e freschi (non dovendo percorrere lunghi tragitti per arrivare nei nostri mercati non sono trattati con prodotti chimici al fine di evitare che possano deperire durante il trasporto). Va ricordato che i prodotti biologici sono sempre freschi e di stagione, in quanto la legge che ne regolamenta la coltivazione vieta l'uso di conservanti; potrebbero risultare nell'aspetto meno allettanti, ma questo è dato proprio dal fatto che vengono fatti maturare naturalmente e senza forzature, traendone vantaggio sapore e contenuto nutrizionale.
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Preferiamo sempre gli alimenti freschi a qualsiasi tipo di prodotto conservato: limitare quindi l'uso dei cibi precotti, per la realizzazione dei quali vengono impiegati spesso
grassi economici dalla qualità scadente, conservanti ed additivi.
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Semplicità è spesso sinonimo di genuinità ed integrità; patate al selenio, uova con omega-3, succhi di frutta arricchiti di vitamina C: caratteristiche del tutto inutili per un prodotto decisamente più costoso se si segue una dieta variata ed equilibrata.
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Se diciamo di avere poco tempo da dedicare in cucina, il più delle volte si tratta di un vero e proprio alibi: non servono particolari doti culinarie e l'impiego di ore sui fornelli per preparare ad esempio un sanissimo e gustoso piatto di pasta al pomodoro e basilico od un semplice petto di pollo ai ferri!

Insomma, con un po' di
responsabilità e di
attenzione, la nostra
salute potrebbe trarne sicuramente un
vantaggio considerevole.
...E non solo la salute, ma anche le nostre
tasche, visto l'elevato costo della frutta e della verdura fuori stagione, o dei prodotti dietetici e di quelli precotti e pronti in pochi minuti! A quanti di voi è capitato almeno una volta nella vita di recarsi ad un ristorante, pagare profumatamente un risicatissimo piatto di "Spaghetti alla Gricia" (porzione tipica da "nouvelle cousine", per intenderci...) e dover confessare ineluttabilmente a se' stessi che lo stesso piatto (sicuramente in quantità più appaganti) l'avremmo potuto gustare piacevolmente nella propria casa impiegando un minimo sindacale d'impegno e spendendo almeno un terzo di meno?
...C'e' di che riflettere!