Preparare il brodo vegetale facendo sobbollire per mezz'ora una carota ed una costa di sedano mondate e tagliate a pezzi insieme ad una piccola cipolla ed un ciuffo di prezzemolo.
Eliminare quindi gli odori ed aggiungere al brodo i bocconcini di soia per essere reidratati, facendoli bollire per 20 minuti a fiamma moderata.
Lasciarli quindi riposare per qualche minuto a fiamma spenta e, trascorso questo tempo, raccoglierli con una schiumarola e trasferirli all'interno di un colino, pressandoli bene per farne uscire tutta l'acqua: la soia è adesso pronta per essere cucinata come la carne.
Versare l’olio in un tegame antiaderente ed unirvi la cipolla tagliata a fettine sottili insieme ad un pochino di brodo caldo (così non si bruciano), facendole appassire a fuoco bassissimo.
Unire quindi i bocconcini di soia, alzare leggermente la fiamma e farli rosolare per un paio di minuti mescolando di tanto in tanto.
Aggiungere la paprika dolce, la paprika piccante, il passato di pomodoro, amalgamare bene e coprire il tutto con il brodo.
Abbassare il fuoco al minimo, coprire con un coperchio e proseguire la cottura per circa un’ora, mescolando e controllando di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo, aggiustare di sale (con moderazione) ed eventualmente di paprika (se dovesse piacere più piccante) e fare cuocere ancora per 40-50 minuti, aggiungendo eventualmente dell’altro brodo caldo se la preparazione dovesse asciugarsi troppo: i bocconcini di soia devono diventare morbidissimi e la salsa deve risultare leggermente addensata.
N.B.:
In alternativa, il
brodo può essere preparato sciogliendo nell'acqua in ebollizione del
preparato granulare vegetale; in questo caso, non servirà aggiungere altro sale alla preparazione.
Il
Gulasch è un piatto tipico
originario dell’
Ungheria, diffusosi poi in alcuni paesi dell’Europa centro-orientale (Austria, Croazia, Slovenia, Polonia e, in Italia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige). Il termine deriva dall'ungherese O'
gulyàsO' (o, più precisamente, O'Gulyàs-LevesO'), che significa O'zuppa del mandrianoO': una
zuppa a base di carne piuttosto sostanziosa, infatti, che i mandriani cucinavano dentro un grande paiolo messo sopra un fuoco alimentato dalla legna all'aperto quando, ad esempio, trasportavano i pregiati bovini grigi di razza podolica (razza bovina dalle lunga corna) dalla pianura della Puszta ai mercati di Moravia, Vienna, Norimberga e Venezia. Verso la fine del ‘700, cominciò a conquistare con successo anche le tavole delle famiglie borghesi, diffondendosi poi negli altri Paesi europei con diverse varianti: a
Praga, ad esempio, è servito con i tipici e morbidissimi
gnocchi di pane, o all'interno di piccole pagnotte private per lo scopo della mollica interna.
