L'
acqua costituisce circa il 70% del peso corporeo di un essere umano adulto. Per un corretto funzionamento dell'organismo è necessario che la quantità e la composizione dei liquidi corporei sia mantenuta costante, e a questo scopo si deve realizzare un giusto bilancio delle entrate e delle uscite di acqua. Le entrate sono rappresentate dall'acqua introdotta con le bevande e gli alimenti, oltre che dall'acqua metabolica prodotta dalle reazioni del metabolismo; le uscite sono rappresentate dall'acqua eliminata attraverso la cute e con il sudore, con la respirazione e con i bisogni fisiologici.
L'organismo umano elimina mediamente ogni giorno
circa 2 litri d'acqua, che deve essere sostituita da una pari quantità, naturalmente variabile a seconda del clima presente, delle condizioni di salute e dell'attività fisica svolta.
A tale proposito, occorre ricordare che per quanto riguarda le bevande alcoliche, nonostante siano costituite in gran parte di acqua (il 90%), non sono importanti per soddisfare il fabbisogno idrico perché il metabolismo dell'alcool richiede un'elevata quantità di acqua; diversamente, la frutta e la verdura (che contengono mediamente 80-90 g. di acqua per 100 g. di parte edibile), sono molto importanti per soddisfare questo fabbisogno, anche perché forniscono acqua ricca di sali, quindi di composizione chimica più simile a quella dei liquidi corporei. L'assunzione di acqua viene regolata dalla
sensazione della sete percepita quando il volume dei liquidi corporei diminuisce dell'1-2%, grazie a specifici centri nervosi situati nell'ipotalamo.
Ma riguardo all'acqua da bere, è meglio quella del rubinetto o quella venduta in bottiglia?
Beh, l'
acqua minerale non è meglio di quella potabile fornita dall'acquedotto, che nel nostro Paese risulta essere più che sicura;
la legge, a questo proposito, è severissima, e
ne assicura purezza e qualità: per essere potabile, non solo
non deve contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana, ma non deve superare neanche determinati valori massimi di sostanze non propriamente nocive per la salute. Per altre sostanze e caratteristiche, inoltre, la legge prevede dei
parametri indicatori il cui superamento pur non determinando necessariamente la non potabilità dell'acqua, impone una valutazione rimessa alle autorità sanitarie (le ASL), le quali potranno ordinare all'azienda che gestisce l'acquedotto di predisporre trattamenti per abbassare tali valori.
Pertanto, l'
unica differenza con l'acqua minerale è che quest'ultima costa molto di più rispetto a quella del rubinetto! Sostanzialmente, bere l'una o l'altra è una scelta soprattutto di gusto, legata al sapore ed eventualmente alla voglia di bollicine.
Ma come scegliere fra le tante marche che troviamo nel supermercato?
Genericamente optiamo per una determinata acqua minerale effettuando al massimo una scelta tra quella gassata o liscia; ma è come acquistare una bottiglia di vino, tenendo conto solo della differenza tra il rosso e il bianco... Ed è evidente che ciò non può bastare.
Premettiamo che
qualunque tipo di acqua messa in commercio è comunque batteriologicamente pura e non contiene quantità pericolose di sostanze nocive; quindi, scegliere una marca d'acqua minerale piuttosto di un'altra non può avere un grande impatto sulla nostra salute. Il discorso naturalmente cambia nel caso in cui siano in atto alcune patologie che richiedono un'elevato od un minore apporto di alcuni minerali specifici (come nel caso dell'osteoporosi per cui è consigliata un'acqua ad alto contenuto di calcio).
Riguardo alla scelta tra
acqua minerale liscia o gassata, si può affermare che quest'ultima ha l'indubbio vantaggio di conservarsi più a lungo grazie all'anidride carbonica e tende ad avere un effetto dissetante maggiore; uno svantaggio è dato pero' dalla sensazione di bruciore allo stomaco che provano alcune persone bevendola, specialmente nel caso abbiano problemi gastrici; per questo è consigliabile acquistare acqua leggermente gassata, meglio ancora se naturalmente frizzante.
L'
acqua minerale è
naturale se imbottigliata appena sgorgata dalla sorgente, senza subire alcun trattamento; è
frizzante se gli viene aggiunto un gas, l'anidride carbonica, che la rende effervescente (il gas può essere prelevato dalla stessa sorgente oppure essere estraneo); e'
effervescente naturale se invece contiene naturalmente anidride carbonica.
Detto ciò, vediamo qui di seguito
i valori che dobbiamo verificare sull'etichetta di una bottiglia di acqua minerale prima del suo acquisto per renderci conto di quelle che sono le sue principali caratteristiche:
- il
residuo fisso:
è un importante parametro di classificazione delle acque potabili e rappresenta la
quantità di sali minerali che rimane, facendo evaporare completamente a 180°C un litro d'acqua; in base al residuo fisso, l'acqua si distingue in:
-
leggera, se è
inferiore a 50 mg. per ogni litro d'acqua; stimola l'attività dei reni senza affaticarli per lo scarso contenuto di sali minerali, ed è pertanto adatta a chi soffre di calcoli renali;
-
oligominerale, se il residuo fisso è
compreso tra 50 e 500 mg. per ogni litro d'acqua; contiene quantità limitate di sali minerali ed ha proprietà diuretiche;
-
minerale, se il residuo fisso è
compreso tra 500 e 1500 mg. per ogni litro d'acqua; contiene una maggiore quantità di sali minerali ed è pertanto consigliabile alternarla all'acqua oligominerale per evitare di affaticare eccessivamente i reni;
-
fortemente mineralizzata, se il residuo fisso è
superiore a 1500 mg. per ogni litro d'acqua; essendo molto ricca di sali minerali ha caratteristiche ed effetti specifici e può essere pertanto bevuta soltanto sotto controllo medico (si acquista in farmacia);
- la
durezza:
viene espressa in gradi francesi (°F) ed è un indicatore della
quantità di calcio e magnesio contenuti nell'acqua; meglio scegliere i prodotti con una durezza inferiore a 30°F, limite sotto il quale l'acqua e' definita
dolce secondo le norme comunitarie, un requisito da ricercare specialmente se si soffre di problemi a livello renale; un'acqua dura potrebbe essere indicata per chi soffre di osteoporosi;
- il
PH:
indica il
grado di acidità; quello delle acque minerali naturali è compreso generalmente tra 6,5 e 8 (alcune di quelle termali, invece, hanno valori inferiori, ma sono usate a scopo curativo e sconsigliate per l'uso quotidiano); un'acqua leggermente acida può aiutare la digestione, mentre una lievemente alcalina potrebbe contrastare l'acidità di stomaco;
- il
sodio:
è
il sale comune; un'acqua con una percentuale di sodio superiore a 200 mg. per litro è ovviamente controindicata per chi soffre di ipertensione, ritenzione idrica e disturbi ai reni; viceversa, potrebbe essere utile per chi deve reintegrare i sali minerali persi durante un'intensa attività fisica come quella sportiva;
- i
fluoruri:
esprimono il
contenuto di fluoro, elemento indispensabile per denti e ossa, da assumere pero' a piccole dosi; per le acque di acquedotto è previsto un valore limite di 1,5 mg. per litro, per le minerali, invece, la concentrazione di fluoruri può essere superiore: in questo caso, per legge, deve essere specificato sull'etichetta che è sconsigliato il consumo regolare per i lattanti ed i bambini con un'eta' inferiore ai sette anni;
- i
nitrati ed i
nitriti:
sono un
indicatore dell'inquinamento del terreno, pericolosi per la salute e quindi da evitare; purtroppo e' difficile trovare una acqua priva di nitrati; nelle acque minerali il valore consentito, secondo il decreto del Ministero della Sanità n. 542 del 12/11/1992, e' di 45 mg. per litro, ridotto a 10 mg. per quelle destinate all'infanzia;
- il
calcio:
i valori sono compresi tra 50 e 150 mg. per litro; una quantità superiore potrebbe essere indicata per chi soffre di osteoporosi;
- i
solfati:
sono presenti in natura, ma concentrazioni elevate possono essere segnali di inquinamento; per il consumo quotidiano è bene preferire acque con un livello di solfati inferiore ai 50 mg. per litro, specie se a berle sono i bambini. Le acque minerali con valori superiori ai 200 mg. sono dette
solfate, ed
hanno proprietà lassative in quanto stimolano l'attività dell'intestino, del fegato e della digestione;
- il
magnesio:
se ha un valore superiore ai 50 mg. per litro, l'acqua viene definita
magnesiaca ed ha
proprietà purgative; inoltre, aiuta a prevenire l'accumulo di grassi nelle arterie;
- i
metalli:
comprendono
sostanze naturalmente presenti nell'acqua minerale (come il litio, lo stronzio ed il bario) ed i cosiddetti
metalli pesanti (come il piombo, il nichel, il cadmio od il mercurio); per questi ultimi la legge ne definisce i limiti massimi di presenza.
Se possibile sarebbe preferibile acquistare l'acqua in bottiglie di vetro, che la proteggono maggiormente dagli sbalzi di calore e umidità, anche se la disponibilità in questo senso tende sempre più a diminuire con il passare degli anni.
L'acqua minerale si
conserva a lungo, ma comunque è consigliabile consumarla
entro 18 mesi dall'imbottigliamento se è in bottiglie di plastica,
2 anni se è nel vetro.
L'
etichetta deve riportare sempre la denominazione del prodotto, la sede della sorgente, il termine minimo di conservazione, le analisi chimiche e chimico-fisiche, la data delle analisi e il nome del laboratorio; deve essere specificata anche la sede e lo stabilimento di produzione, il nome della ditta imbottigliatrice, il nome del titolare del provvedimento di autorizzazione alla vendita, il numero del lotto ed il materiale dell'involucro se è in PET (un tipo di plastica).
Per una rapida consultazione, visionare la tabella "
Valori acque minerali".PDF