In un tegame portare ad ebollizione il latte insieme alla panna, il baccello di vaniglia precedentemente inciso nel senso della lunghezza e la scorza del limone grattugiata.
Nel frattempo, in una ciotola montare i tuorli con lo zucchero in polvere, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.
Unirvi la fecola di patate, il latte filtrato attraverso un colino a maglie fitte (così vengono eliminati tutti gli aromi) e rimettere quindi il tutto nuovamente nel tegame, cuocendo a fuoco dolcissimo per circa quindici minuti mescolando con un cucchiaio di legno (la crema deve addensare).
Suddividerla in quattro pirofile tonde individuali e fare raffreddare a temperatura ambiente per una mezz'ora.
Trascorso questo tempo, metterle in frigorifero per almeno due ore coperte con della pellicola da cucina.
Intanto, preparare il caramello: versare in un tegamino 80 g. di zucchero semolato con un cucchiaio d'acqua e poche gocce di succo di limone (deve rimanere appena colante) e scioglierlo a fuoco medio mescolando; lasciare cuocere fino a quando il caramello ha preso un colore uniforme e dorato (non deve scurirsi troppo altrimenti diventa amaro: lo zucchero e' al punto giusto di cottura quando una goccia fatta cadere in acqua fredda si indurisce immediatamente).
Versarlo quindi sulla crema raffreddata.
La
Crema Catalana è un
tipico dolce al cucchiaio
della Catalogna; viene servito tradizionalmente il 19 marzo e per questo motivo viene anche chiamato "
Crem de Joseph". Secondo una leggenda questa crema fu un'invenzione di alcune monache catalane; un vescovo andò in visita al loro convento e le monache, per accoglierlo, prepararono un budino che però risultò troppo liquido; allora aggiunsero dello zucchero caramellato caldo e quando lo servirono il vescovo gridò "crema!" che in catalano significa, oltre a crema, brucia. Da allora la crema viene anche chiamata "crema cremada".
Da non confondere con la Crème Brulèe: mentre quest'ultima viene cotta a bagnomaria, quella Catalana è cotta sul fuoco.
