Il
caco è il frutto dell’albero "
Diospyros caki" (in greco Diospyros significa "Cibo degli Dei"; kaki, invece, è l’abbreviazione del nome originale giapponese "Kaki no ki", italianizzato in Caco); appartiene alla famiglia delle Ebenacee ed è anche chiamato Loto del Giappone, Mela d’Oriente e Albero delle sette virtù (per la sua lunga vita, per la grande ombra che offre, per l’assenza di nidi, la mancanza di tarli, la possibilità di giocare con le foglie indurite dal gelo, il sapore, il bel fuoco che riesce a creare e per le sostanze concimanti per il terreno che può produrre).
Originario della Cina, si è poi esteso in Giappone e, dal 1800, anche in Europa (all'inizio solo come pianta ornamentale, in seguito apprezzata anche come albero da frutto). E’ un albero in grado di raggiungere anche i 15 metri di altezza, molto resistente alle avversità e che si adatta bene a climi e terreni diversi, tanto da non avere bisogno di particolari trattamenti antiparassitari. Il frutto, dalla caratteristica buccia di colore giallo-arancio intenso, è principalmente di due tipi: il
comune ed il
caco mela.
Il tipo
comune si raccoglie a ottobre-novembre ancora immaturo, ma deve essere "
ammezzito" (fatto cioè ulteriormente maturare dopo la raccolta) prima del consumo; il frutto acerbo, che si distingue per la polpa consistente, è infatti molto ricco di tannini e risulterebbe per questo motivo di gusto e azione astringenti, con un fastidioso sapore che "lega" la lingua, che "allappa"; quello maturo, invece, è morbido, con polpa gelatinosa e molto dolce. Si consuma tagliato in due per poi mangiarne la polpa interna con un cucchiaino. Può contenere semi.
Il
caco mela (detto anche "
fuyu"), molto simile per aspetto al tipo comune, non necessita invece di ammezzimento e si può mangiare subito dopo la raccolta; è meno dolce e quindi meno calorico ed ha la polpa soda e croccante, tanto che può essere consumato tagliato a spicchi proprio come una mela. Non contiene semi.
Tra le
varietà dei cachi ricordiamo il
loto di Romagna, il
Vaniglia della Campania, il
Kawabata, il
Suruga ed il
Misilmeri (esportato dalla Sicilia e conosciuto in tutto il mondo).
La
stagionalità del caco è l’autunno; precisamente, si trova sul mercato
da settembre a novembre.
In cucina si mangia fresco, in marmellata, sotto forma di salsa dolce nei dessert e come gusto di gelato; viene anche essiccato e venduto come frutta disidratata; in Giappone è utilizzato per la produzione di un vino a bassa gradazione alcolica ed il suo succo viene impiegato per chiarificare il sakè.
I cachi si
conservano a temperatura ambiente per 3-5 giorni, ma in frigorifero si mantengono di più. Fanno parte dei frutti climaterici (che maturano cioè anche dopo essere stati separati dalla pianta); se capita di acquistarli un po’ acerbi, si possono collocare all'interno di una busta di plastica (tipo quella per congelare gli alimenti) insieme ad una mela (il rapporto è una mela ogni 3 cachi), ben chiusi e tenuti possibilmente al buio per qualche giorno: l’etilene presente nella mela ne stimolerà la completa maturazione ed i frutti non "allapperanno" più.
Dal punto di vista
nutrizionale, il caco presenta un elevato contenuto di acqua (80%), è molto ricco di zuccheri (12%), ha una buona quantità di fibre (3,6%), è ricco di vitamina A, B, C ed E, di sali minerali (soprattutto potassio) e di antiossidanti (beta-carotene e licopene); un frutto medio di 200-250 g. fornisce circa 200 Kcal. ed è pertanto un frutto molto energetico, indicato ai bambini, a chi pratica sport e a chi soffre di astenia; di contro, è sconsigliato ovviamente a chi soffre di diabete o segue un regime alimentare ipocalorico; è consigliabile mangiarlo a pranzo piuttosto che a cena per evitare di alzare troppo il carico glicemico del pasto. Aiuta a contrastare i livelli alti di colesterolo, neutralizza l’acidità dei succhi gastrici e pertanto è indicato per chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo, oltre che avere anche proprietà lassative e diuretiche.
E per finire, due
curiosità: a questo frutto è dedicata anche una fiera, che si svolge precisamente a Bra, in provincia di Cuneo, dove viene venduto e proposto in degustazione il
Plumcako, un dolce tipico creato apposta per la manifestazione. Il legno degli alberi dei cachi viene impiegato per realizzare
tavoli da biliardo.