Tritare le mandorle in modo piuttosto grossolano e trasferirle in una ciotola.
Aggiungervi la farina, lo zucchero, la scorza grattugiata dell'arancio e del limone, i canditi tagliati a cubetti, il pisto e mescolare per amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Versare in un pentolino 50 g. di acqua ed aggiungervi 100 g. di succo filtrato di arancio e mandarini.
Intiepidire leggermente sul fuoco, quindi togliere dalla fiamma ed unirvi il miele; scioglierlo bene ed aggiungervi l'ammonica.
Mescolare e versare il liquido tiepido pian piano nella ciotola, cominciando ad impastare e proseguendo fino a quando non si otterrà un composto ben amalgamato, compatto e non appiccicoso.
Prelevare dall'impasto dei pezzi del peso di 100 g. l'uno; stenderli sul piano di lavoro a bastoncino ed unirne quindi le estremità per dargli la forma di tante ciambelline.
Adagiarle man mano ben distanziate (per evitare che, gonfiandosi in cottura, si possano attaccare) su una placca precedentemente rivestita con carta forno.
Spennellarne la superficie con l'uovo sbattuto ed infornare a 180° per circa 15 minuti: sfornarle appena cominceranno a colorirsi in superficie (non proseguire oltre la cottura altrimenti diventeranno troppo dure).
Staccare i Roccocò dalla teglia delicatamente con una spatola solo quando si saranno raffreddati (da caldi sono troppo morbidi e potrebbero rompersi) e trasferirli quindi su un piatto di portata.
N.B.:
Il "
pisto" non è altro che un
mix di spezie quali cannella, chiodi di garofano, coriandolo, anice stellato, pepe e noce moscata sapientemente dosate; la miscela si può trovare già pronta in comode bustine nei supermercati più forniti.
Il Roccocò è un dolce che si
conserva a lungo, in un luogo fresco e asciutto, chiuso in contenitori di latta.
I
Roccocò sono dei
dolci tipici napoletani che tradizionalmente vengono serviti a fine pasto a partire dall'8 dicembre, (con la festa dell'Immacolata Concezione) fino all'Epifania. L'
origine di questo
dolce natalizio pare che risalga al 1320, per opera di alcune monache del Real Convento della Maddalena. Si tratta di biscotti a forma di ciambella di colore bruno, particolarmente speziati e profumati per la presenza nell'impasto degli agrumi e del cosiddetto "
pisto", un mix di spezie sapientemente dosate. In realtà, la ricetta originale richiedeva denti piuttosto robusti per la degustazione, a causa della loro consistenza molto dura (spesso, infatti, venivano consumati dopo essere stati inzuppati in un vino liquoroso come il Vin Santo od il Marsala, o nel Limoncello, oppure addirittura nello Spumante); con il tempo, per venire incontro anche ai palati più esigenti, sono state apportate alcune piccole modifiche al fine di ottenere una variante dalla consistenza più morbida (evitando, ad esempio, l'aggiunta dello zucchero nell'uovo che tenderebbe a caramellare la superficie del dolce ed accorciandone i tempi di cottura).