Preparare le uova sode nel seguente modo: adagiarle in un tegamino, riempire quest'ultimo d'acqua fredda e cuocerle a fiamma moderata per 12 minuti da quando l'acqua giunge a bollore.
Raffreddare quindi le uova in acqua fredda battendole prima sul piano di lavoro per incrinarne leggermente il guscio, e lasciarle riposare qualche minuto in modo che l'acqua penetri sotto il guscio e faciliti il distacco di quest'ultimo. Sgusciare quindi le uova, tagliarle a metà per il senso della lunghezza ed estrarne i tuorli.
Versare in una ciotola la farina, la fecola di patate, lo zucchero in polvere, il burro precedentemente ammorbidito a temperatura ambiente, la scorza del limone grattugiata ed i tuorli sbriciolati e passati attraverso un setaccio a maglie sottili, premendoli con il dorso di un cucchiaio.
Impastare tutto molto sollecitamente per evitare che la pasta "riscaldi" troppo (a tal fine è bene utilizzare gli ingredienti freddi e, prima di impastare, mettere le mani per un po' sotto il getto dell'acqua fredda).
Raccogliere tutto in una palla e, dopo averla sistemata in un piattino ed avvolta con della pellicola trasparente, lasciarla riposare in frigorifero per un'ora.
Trascorso questo tempo, lavorare per qualche istante l'impasto per ammorbidirlo e ricavarne tante palline grandi quanto delle piccole albicocche; modellarle sul piano di lavoro così da ottenerne dei cilindri della stessa lunghezza e spessore, piegarli quindi ad U e adagiarli man mano su una placca precedentemente foderata con un foglio di carta forno bagnato e strizzato.
Cuocere a 180° per circa 12-15 minuti e farli raffreddare.
Nel frattempo, fondere in un tegamino a bagnomaria il cioccolato fondente insieme alla panna e, tenendo i biscotti dalla parte della piega, immergervi le estremità dei "ferri di cavallo". Trasferirli su un foglio di carta forno e lasciarli asciugare.
N.B.:
Se si vuole una
copertura perfettamente
omogenea, una volta immerse le estremità nel cioccolato, si possono fare asciugare i biscotti, ad esempio, a cavallo del manico di un mestolo di legno.
La pasta utilizzata per questi biscotti è la classica
Ovis Molis, una
pasta frolla realizzata con i
tuorli sodi e la fecola di patate. La loro tipica forma ricorda proprio quella di un ferro di cavallo, che, come si sa, è considerato un vero e proprio "portafortuna". E forse non tutti lo sanno, ma l'
origine di questa tradizione deriva dalla leggenda di Saint Dunstan, un fabbro che diventò arcivescovo di Canterbury nel 959 d.C. Inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo, che passò da lui per chiedere di ferrare il suo cavallo; il diavolo fu poi liberato solo dopo aver promesso a Dunstan di non entrare mai più in un luogo protetto da un ferro di cavallo sulla porta. E allora, cosa c'è di più benaugurante di una golosa colazione con questi deliziosi biscottini portafortuna per cominciare la giornata?